Dodici mesi di Locuste

Come al solito WordPress ci delizia con il suo report di fine anno sull’attività del nostro blog. Non ci sono numeri trascendentali, ma è un modo per rivivere tutte le emozioni gastronomiche di questi mesi… in attesa di un nuovo anno altrettanto gustoso!
Buon 2015 a tutti!

I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2014 per questo blog.

Ecco un estratto:

La sala concerti del teatro dell’opera di Sydney contiene 2.700 spettatori. Questo blog è stato visitato circa 9.600 volte in 2014. Se fosse un concerto al teatro dell’opera di Sydney, servirebbero circa 4 spettacoli con tutto esaurito per permettere a così tante persone di vederlo.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

Buon prosciutto vi faccia

Signore e signori, ci siamo. Mancano ormai solamente pochi giorni alla festa più attesa dell’anno: ovviamente ci riferiamo a quella di lunedì 29 dicembre, quando la House of the Living Hams di Gallarate aprirà nuovamente le sue porte per una nuova edizione di Ora ProSciutto! Un evento che affonda le sue radici nella notte dei tempi e che regolarmente tra Natale e Capodanno riunisce Locuste e non davanti a una tavola imbandita ma, soprattutto, a un intero e saporito prosciutto da spolpare. Quest’anno non mancheranno le sorprese, sia dal punto di vista degli ospiti, sia da quello dei “contenuti” gastronomici: nell’attesa, tanto per avere un’idea, rigurardatevi qualche foto delle precedenti edizioni… Per tutti i dettagli sulla festa, invece, c’è l’apposito evento Facebook. E scusate se è po(r)co!

Vi aspettiamo… e nel frattempo cogliamo l’occasione per fare a tutti voi i migliori auguri di buon Natale e felice anno nuovo!

prosciutto2014

Los Cordobeses

Abbiamo già fatto notare come le città dell’Argentina appaiano decisamente “europee”, sia per l’aspetto esteriore sia per gli abitudini e i ritmi di vita dei loro abitanti. A chi proprio non riuscisse a fare a meno di un tocco di esotismo, si può consigliare di visitare Cordoba: la seconda città del paese, e probabilmente la più turbolenta e caotica (può anche capitare di ritrovarsi improvvisamente per una mezz’ora al buio a causa di uno dei frequenti blackout). Non stiamo certo parlando di Lima o Caracas, ma una visitina alla zona a nord del centro e, in particolare, al frequentato Mercado Norte può restituire una buona immagine di una città vitale e un po’ confusionaria. Proprio all’interno del mercato si trovano anche diversi ristorantini come La Cocina de Fazzio, specializzato in pesce e frutti di mare freschi: l’ideale per variare un po’ la dieta… Per il resto, invece, la carne alla griglia regna come sempre sovrana: ne è un esempio lo spartano ma economicissimo “fast food criollo” chiamato Campestre, nel quartiere di Nueva Cordoba. Nei prossimi giorni pubblicheremo altre recensioni dalla città argentina: le troverete a questo link!

cordoba

Baggio! Baggio! Baggio!

I Mercati della Terra, ideati da Slow Food come punto di raccolta e di vendita dei prodotti coltivati dai piccoli agricoltori, dallo scorso novembre hanno una sede in più a Milano: all’ormai tradizionale mercato della Fabbrica del Vapore si è unito quello del quartiere Baggio. E proprio in piazza Anita Garibaldi oggi (giovedì 18 dicembre) si potranno apprezzare sapori e profumi del territorio: pane, salumi, formaggi, frutta, ortaggi e birre, tutto prodotto in un raggio di 40 km dalla città. In più sono in programma due Laboratori del gusto: alle 10.30 “Cotechino: il salume delle feste” con Carlo Fiorani e alle 11 “Facciamo le stelle di Natale“, una preparazione di pani natalizi con farine del territorio. Ma non è finita: sabato 20 dicembre dalle 9 alle 14 il Mercato si sposta alla Fabbrica del Vapore (via Procaccini 4) con 50 produttori dal Parco Agricolo Sud Milano ma anche da tutta la Lombardia, dal Piemonte e dalla Sicilia. In esposizione e vendita anche i Presìdi Slow Food come il missoltino del Lago di Como, l’Agrì di Valtorta, lo Stracchino all’antica delle valli orobiche e molti altri, compresi tre provenienti dall’estero (Marocco, Egitto ed Etiopia). Anche qui è in calendario un laboratorio, stavolta per i più piccoli: “Forma il formaggio“, in cui si imparerà a fare il formaggio primosale.

mercatodellaterra

Chivito e madeleines

Aveva proprio ragione Marcel Proust: come la sua madeleine, talvolta il cibo è in grado di evocare ricordi lontanissimi nello spazio e nel tempo, scatenando corrispondenze impensabili da una sponda all’altra dell’oceano. Detto in altri termini: assaggiando il chivito, assurda pietanza tipica dell’Uruguay a base di carne di manzo, uovo, formaggio, pancetta e altri ingredienti sani e nutrienti, non abbiamo potuto fare a meno di ripensare a un piatto analogo, la temibile francesinha gustata molti anni prima a Porto, dalla parte opposta dell’oceano. Non si tratta però soltanto di rimbecillimento senile: i portoghesi in Uruguay, e in particolare a Colonia del Sacramento, ci sono stati davvero, a più riprese tra il Seicento e l’Ottocento. E siamo sicuri che questa curiosa eredità gastronomica dipende proprio dalle loro periodiche conquiste… Nell’incantevole cittadina sulle rive del Rio de la Plata, comunque, per non sbagliare abbiamo provato il chivito in due diverse versioni: a mò di panino al bistro Casa Grande e come piatto di portata al Mercosur. Leggete le recensioni complete per scoprire com’è andata!

chivito

Energia verze

Valeva davvero la pena di aspettare due mesi: tale è stato l’anticipo con cui abbiamo dovuto prenotare il nostro pranzo alla mitica Trattoria Corona di Buscate (Milano), indiscusso tempio della cassoeula. Difficile dire se sia davvero la migliore di tutta la Lombardia, come vuole la leggenda, ma di certo stiamo parlando di un piatto eccezionale, in grado di deliziare anche il buongustaio più accanito. Tornati dopo due anni di assenza abbiamo potuto constatare che il livello della cucina è rimasto altissimo, anzi se è possibile migliorato: al fianco della cassoeula i coniugi Merlotti ci hanno deliziato anche con le splendide costinette al forno, altra specialità della casa. E una cantina ben fornita di etichette pregiate (da Braida ad Adorno) fa il resto. La nostra recensione aggiornata ne è testimone. Unica avvertenza: riservate il vostro tavolo a lungo termine, ma davvero lungo!

cassoeula

Locuste per agnelli

Come promesso proseguiamo il nostro viaggio nella cucina argentina, spingendoci anche oggi fino alle lande estreme della Patagonia, nella cittadina di El Calafate. La particolarità di questa zona è che finalmente il manzo alla griglia abbandona la sua leadership nell’alimentazione di tutti i giorni… ma solo per lasciare spazio all’agnello, indiscusso protagonista della gastronomia locale. Agnelli allo spiedo fanno bella mostra di sé in metà delle vetrine della via principale, come quella della griglieria Mi Viejo, e si ritrovano in quasi tutti i piatti, anche in versione stufato o con salsa alla birra. Già, perché neppure da queste parti mancano le birrerie artigianali come la Chopen, che ai discreti prodotti della casa (ottima la Stout) abbina anche una cucina essenziale ma saporita. Giusto per avere un quadro completo della situazione, rileggete tutte le recensioni da El Calafate… ma fate in fretta, perché siamo già pronti a ripartire per altri lidi!

chopen

Meglio un pisano a tavola

Passano gli anni e i secoli, ma la competizione tra Firenze e Pisa resta sempre attuale. Ed è quasi fisiologico che alla stazione Leopolda del capoluogo, sede – fra l’altro – del celebre festival gastronomico Taste, risponda con la stessa moneta la stazione Leopolda di Pisa, dove ormai da tre anni si svolge il Pisa Food & Wine Festival. Da venerdì 12 a domenica 14 dicembre, tre giorni di sapori del territorio toscano, con pasta, formaggi, salumi, tartufi, olio, dolci e liquori dei Monti Pisani, della Valdicecina, della Valdera e del litorale pisano. Più di 50 i produttori presenti con i propri stand, che si affiancheranno a laboratori di educazioni alimentare dedicati a vino, olio, salumi e formaggi; la novità di quest’anno sono i cooking show a tema tenuti dai giovani chef dell’istituto alberghiero Matteotti, il migliore dei quali sarà premiato a fine manifestazione. Domenica pomeriggio, infine, le migliori pasticcerie della città si affrontano nella sfida “Vota il bischero più ghiotto“: vincerà la migliore “torta co’ bischeri”, giudicata dal pubblico.
Il festival sarà aperto venerdì dalle 18.30 alle 22.30, sabato e domenica dalle 10 alle 23; ingresso gratuito, laboratori e cooking show su prenotazione (anche online).

pisafood&wine

Ghiaccio bollente

Ci si spinge fino a El Calafate, estrema punta Sud-Ovest della Patagonia, essenzialmente per due motivi: ammirare l’indimenticabile ghiacciaio Perito Moreno e scalare le ripide montagne sopra El Chalten. Ma le escursioni sono lunghe e faticose, il vento gelido e pungente, e dunque dopo qualche ora è più che naturale cercare un rifugio e un pasto caldo… Così nel giro di pochi anni El Calafate è diventata una meta turistica in vertiginosa espansione, tanto da attrarre lavoratori e imprenditori da ogni parte dell’Argentina; i maligni sussurrano sia anche per via delle cospicue commesse dirottate dalla “presidenta” Cristina Kirchner, originaria proprio di questi luoghi. Ma a proposito di politica, passiamo al mangiare: i ristoranti a El Calafate abbondano, e per una volta tutti concordano – Locuste comprese – nell’attribuire la palma del migliore all’eccentrico Pura Vida, con i suoi piatti tradizionali e al contempo originali. Si torna invece alla carne alla griglia con il Mako Fuegos y Vinos, tipico esempio delle “migrazioni” di cui si parlava sopra, dato che lo chef arriva direttamente dalla lontana Cordoba. Buona lettura!

puravida

Tutto a un euro

La notizia non è nuova, d’accordo, ma vale la pena riparlarne oggi anche perché la storia è di quelle da “Canto di Natale” di Dickens. Da qualche settimana ha aperto i battenti a Milano il Ristorante Ruben, nuovo progetto di Ernesto Pellegrini, imprenditore di enorme successo nel settore delle mense e del catering che gli appassionati di calcio ricorderanno anche come presidente dell’Inter per un decennio. La particolarità del locale di via Gonin è presto detta: è possibile consumarvi un pasto completo con un solo euro. Il ristorante, infatti, è pensato per tutte le persone in situazioni di emergenza e fragilità economica che non possono permettersi una cena: per gli adulti il menu (a scelta tra due opzioni) costa appunto un euro, mentre per i minori di 16 anni è gratuito. Aperto tutte le sere dal lunedì al sabato, il ristorante ha ben 500 coperti ed è gestito da un team di volontari. Per accedervi come cliente bisogna rivolgersi ai Centri di Ascolto della Rete di Ruben, sostenere un colloquio con gli operatori e (se ammessi) ricevere una tessera valida 60 giorni, eventualmente rinnovabile in caso di necessità. L’ultima chicca che rende la vicenda ancora più affascinante è legata al nome Ruben: è quello di un dipendente dei Pellegrini, che lavorava in una cascina di famiglia e che morì da “barbone”, assiderato sotto un ponte. A lui, per salvare altri dallo stesso destino, è dedicato l’intero progetto.

(Foto dal sito www.milanoincontemporanea.com)

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