Anche in mezzo a un naufragio si deve mangiare

L’incubo della pandemia, inimmaginabile fino a poche settimane fa, sta togliendo qualcosa a ciascuno di noi. Ai più fortunati, solo i piaceri voluttuari, primi fra tutti i ristoranti, da sempre oggetto della nostra adorazione e complemento indispensabile delle nostre vite. Per chi quei ristoranti li ha creati, cresciuti, gestiti tra mille difficoltà, la situazione è di gran lunga peggiore.

Sembrerà poco, ma vogliamo dare un segnale di vicinanza a tutti coloro che sono stati costretti a chiudere la loro attività, che è fonte di sostentamento ma anche gioia del lavoro quotidiano. Lo facciamo con l’ultima recensione di cui eravamo rimasti in debito: quella della Baita Mamma Rina di Zola Predosa, un vero e proprio tempio delle crescentine e delle tigelle bolognesi.

È da quell’atmosfera goliardica e conviviale, da quei cibi semplici ed eccezionali, che ci piacerebbe ripartire quando tutto sarà finito. Ci vediamo là? Preparatevi leggendo la nostra recensione

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Tagliatelle contro la paura

Salvate il post che state leggendo e non dimenticatelo: quando tutto questo sarà finito, e contagi e mascherine non saranno più argomenti di conversazione quotidiana, sicuramente tra le prime cose che vorrete fare ci sarà godervi un bel piatto di tagliatelle al ragù. E allora saprete dove andare: alla Trattoria Meloncello, naturalmente a Bologna.

Parliamo di una vera e propria istituzione, che ha superato agevolmente il secolo di vita, essendo stata fondata nel 1918. E non è un caso, vista la posizione: lungo una delle principali vie d’accesso alla città, ma anche a due passi da due punti fermi come lo stadio Dall’Ara e la salita verso il santuario di San Luca. Insomma, al centro di tutti i più importanti riti domenicali sacri e profani.

In cent’anni e più, il menu è rimasto assolutamente immutato, come le caratteristiche della trattoria: specialità genuine e caserecce, porzioni più che generose, servizio rapido (che poi c’è da andare a vedere la partita!) e prezzi contenuti. Diciamolo chiaro e tondo: un paradiso per chi ama la cucina bolognese, e chi non la ama? Non vi resta dunque che leggere la recensione completa per saperne di più. Aspettando tempi migliori, che presto arriveranno.

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Le osterie di fuori porta

La vecchia canzone di Francesco Guccini che parlava di “osterie di fuori porta” non si riferiva certamente all’Osteria La Civichella, ma siamo sicuri che il cantore del vino e della convivialità bolognese apprezzerebbe senz’altro (se non l’ha già fatto) questo eccezionale locale nei pressi di Castel San Pietro Terme. Qui tutto è davvero come una volta, partendo dai tavolini di legno e dall’atmosfera familiare per arrivare al cibo: deliziosi salumi artigianali, robustissimi ravioli al ragù di salsiccia, e per chiudere un “unicum” come il prelibato budino di nonna Mariuccia. Sapori immutati nel tempo che si accompagnano a un rispetto quasi religioso della tradizione: d’altronde, in provincia di Bologna, le osterie sono una vera e propria istituzione! Per saperne di più vi rimandiamo come sempre alla nostra recensione completa.

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Di tutto un Bò

Amore a prima fetta“: ecco l’accattivante claim della nuova edizione di MortadellaBò, la rassegna che da ieri (giovedì 20 ottobre) fino a domenica 23 ottobre sta portando in Piazza Maggiore a Bologna i migliori esemplari del salume felsineo per eccellenza. Per anni ingiustamente etichettata come “grassa” e insalubre, la Mortadella Bologna IGP sta vivendo finalmente la meritata rivalutazione dal punto di vista nutrizionale, anche se tutto sommato a noi poco interessa: quello che conta è il gusto, e nei prossimi tre giorni non mancheranno le occasioni per metterlo alla prova. Per tutta la durata dell’evento (venerdì, sabato e domenica dalle 11 alle 23) sono aperti il ristorante con 8 grandi chef da tutta Italia, il wine bar, lo street food con 8 furgoncini di specialità “da passeggio”, e l’emporio in rosa con un percorso del gusto tra tutte le aziende produttrici di mortadella e la possibilità di acquisti diretti. Nel programma ci sono anche più di 30 laboratori gratuiti e una speciale area dedicata all’abbinamento tra rosetta e mortadella; in più, una serie di ristoranti della città propongono menu a tema. Per ulteriori informazioni consultare il sito ufficiale dell’evento.

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Un (Mori)mondo di birre

Luglio e agosto sono i mesi delle sagre, e su questo non c’è dubbio, ma anche quelli in cui il consumo di birra si fa più intenso. Per questo gli eventi dedicati alla birra artigianale, già diffusissimi per tutto il corso dell’anno, si moltiplicano in questo periodo: un appuntamento particolarmente suggestivo è quello con Birra in Abbazia, che da venerdì 15 a domenica 17 luglio porterà la bevanda a base di malto e luppolo nella meravigliosa Corte Cistercense di Morimondo, in provincia di Milano. Nella vicina Abbazia viene prodotta, utilizzando le materie prime coltivate in loco, la prima birra agricola italiana; il festival (aperto venerdì dalle 18.30, sabato e domenica dalle 12) sarà però l’occasione per degustare anche le creazioni di altri 15 birrifici da tutta la Lombardia e non solo.

Appuntamento davvero storico quello di Sasso Marconi, sull’Appennino bolognese, dove da ben 22 anni si celebra la Sasso Fest, meglio nota come A Tutta Birra. Iniziata già ieri (giovedì 14 luglio) la festa proseguirà fino a domenica 17 con otto birre alla spina e cinque giovani birrifici artigianali ospiti, dal Birrificio della Futa al Teddy Bier. Particolarmente invitante lo stand gastronomico incentrato sui piatti tipici: gramigna con salsiccia, tagliatelle ai funghi, friggione… Apertura tutte le sere con spettacoli e concerti.

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Bologna la rosa

Interrompiamo la nostra latitanza dovuta a pressanti impegni professionali per ritagliarci una “fetta” di buon  gusto: giovedì 15 ottobre inizia infatti la terza edizione di MortadellaBò, la rassegna che fino a domenica 18 porterà nel cuore di Bologna uno degli insaccati più popolari d’Italia. La mortadella, che da qualche tempo si fregia anche del riconoscimento IGP, sarà protagonista di un variegato programma di eventi: il cuore a Palazzo Re Enzo, che sarà aperto da venerdì a domenica dalle 10 alle 20 e ospiterà la Mortadelloteca con gli stand delle aziende consorziate, ma anche la panineria gourmet e l’Enoteca Regionale. Al primo piano, invece, l’Accademia in Rosa con un ricco calendario di convegni e appuntamenti, la Champagneria per gustosi e insospettabili abbonamenti e il ristorante che proporrà diverse specialità a base di mortadella. Non è finita: da via Rizzoli partiranno i “food truck” (in realtà dei furgoncini Ape!) che porteranno la mortadella per le vie del centro, e anche le botteghe storiche di salumeria saranno aperte per la visita. Infine, i ristoranti della città proporranno menu a tema.

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Spirito di patata

Iniziamo subito con un’autocensura: ci vietiamo, per questa volta, ogni battuta a doppio senso sulle patate, anche se gli organizzatori ce la mettono tutta per farci cadere nella trappola. Lo facciamo perché Patata in BO, la “festa della patata e del buon mangiare” che si inaugura oggi a Bologna, è davvero una cosa seria: la celebrazione di un cibo “povero” sì, ma per nulla minore, come dimostra anche la certificazione DOP ottenuta – caso unico in Europa – dalla patata tipica di Bologna. Alla kermesse aderiscono in massa i ristoranti felsinei, ciascuno dei quali presenterà fino a domenica 7 ottobre almeno un piatto tipico a base di patate: l’elenco, enciclopedico, è disponibile qui. Ma in programma, a partire dalla serata di gala di questa sera, ci sono anche una serie di pranzi, cene e degustazioni a tema, come la “Cena della patata” di mercoledì 3 ottobre a Sasso Marconi e la “Patata in Jazz” di martedì 2 a Bologna, abbinata a un concerto del pianista Danny Brusha. Il programma si chiude con un convegno dall’eloquente titolo “La Terra è finita!“, a cui parteciperà anche l’ex ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro, oggi commissario europeo.

Canestro!

Gli appassionati di basket, si sa, amano molto anche la buona tavola (ne avevamo già parlato qui). Sarà anche perché il mondo della pallacanestro italiana gira in gran parte intorno a Bologna, dove i piatti prelibati non mancano di certo. E proprio sui colli bolognesi sorge una delle mete più tradizionali per i “baskettari” felsinei e non: la Trattoria Rivabella di Zola Predosa, alle cui pareti quattrocentesche spiccano le maglie autografate di Gary Payton e di altri assi del pallone a spicchi. Non c’è bisogno di essere dei maghi per scoprire che le specialità della casa sono crescentine e primi piatti; se invece volete conoscere tutti i segreti di questa ruspante trattoria, non vi resta che leggere l‘ultima recensione delle Locuste!

Per i colli bolognesi

Se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi, tanto meglio, ma anche senza le due ruote è decisamente piacevole perdersi tra le dolcissime alture a sud di Bologna e girovagare senza meta. Tra un panorama incantevole e l’altro, comunque, l’appetito sale e a Monte San Pietro non è difficile imbattersi nell’agriturismo Montevecchio Isolani, anche perché la tenuta che lo ospita è di dimensioni davvero ragguardevoli: acquistata nel 1456 dalla famiglia Casali e trasformatasi nei secoli in un luogo di villeggiatura per opulente famiglie bolognesi, oggi accoglie, oltre allo storico Palazzo Isolani e a una villa ottocentesca, anche un discreto ristorante. Vale la pena visitarlo non tanto per la cucina (anche se un piatto di tigelle e crescentine con salumi è sempre gradito), quanto per gli ottimi vini: il bianco Pignoletto e il robusto Cabernet. Leggete la nostra recensione completa per saperne di più!

Facciamo la muffa

Fine settimana ricchissimo di eventi nel settore enogastronomico. Il più intrigante è senz’altro la quarta Rassegna internazionale di vini passiti organizzata dall’Accademia della Muffa Nobile di Bologna: sabato 5 marzo dalle 14.30 alle 23 e domenica 6 dalle 10 alle 20, nelle sale del Centro Congressi Savoia Hotel Regency di via del Pilastro, sfileranno le migliori bottiglie ricavate dalla vinificazione di uve appassite. Accanto ai “comuni” passiti secchi e dolci si potranno degustare i Vini da Muffa Nobile, con particolare attenzione ai prodotti austriaci, e i particolari Ice Wine, realizzati lasciando congelare i grappoli d’uva direttamente sulla pianta. Tra le esclusive della rassegna l’Icesider canadese e il passito di Moscato dell’isola di Capo Verde; il tutto a un costo di 15 euro a persona senza limite di degustazioni. Altro appuntamento più.. canonico a Milano: al PalaSharp, come già annunciato, va in scena da oggi fino a domenica 6 marzo l’Italia Beer Festival, la classica tre giorni dedicata alla birra artigianale con oltre trenta birrifici italiani e stranieri, corsi di degustazione, abbinamenti cibo-birra e spettacoli musicali. Per chiudere, in Piemonte spazio al Cioccolato in quota: sabato dalle 11 alle 22 e domenica dalle 11 alle 18 la stazione sciistica di Sauze d’Oulx propone una mostra mercato dedicata al cioccolato e cene a base di cacao nei ristoranti che aderiscono all’iniziativa.